Facciamo il punto su un argomento molto delicato, ovvero l’assicurazione del libero professionista nel 2024. La stipulazione di una copertura permette di svolgere con maggiore serenità il proprio mestiere, ma soprattutto è un obbligo per determinate categorie di professionisti: vediamo come riuscire ad individuare le migliori assicurazioni professionali e quali tutele offrono, prima di puntare i riflettori sulle polizze malattia dedicate ai titolari di partita IVA e a chi svolge un lavoro autonomo.
Cos’è l’assicurazione per un libero professionista: chi la deve sottoscrivere?
Per alcune categorie di lavoratori l’assicurazione del libero professionista è obbligatoria: il DPR 137/2012 infatti prevede che sono tenuti alla sottoscrizione di una polizza RC professionale tutti i lavoratori che sono iscritti agli albi professionali. In altre parole stiamo parlando dei medici, dei commercialisti, degli avvocati, degli ingegneri, dei geometri, degli architetti, degli amministratori di condominio e, in generale, di tutte le professioni regolamentate. Chi rientra in queste categorie è tenuto ad essere assicurato a prescindere dal proprio inquadramento: deve assicurarsi se svolge il suo lavoro come dipendente, come collaboratore o in forma di lavoro autonomo. La polizza viene stipulata sulla base di convenzioni collettive furto delle negoziazioni tra i consigli nazionali degli ordini professionali e degli enti previdenziali di categoria. Il professionista che non ha la copertura quando assume un incarico presso il cliente rischia di ricevere un richiamo o addirittura una sanzione dal proprio ordine di appartenenza, senza dimenticare che dovrà pagare di tasca sua anche le spese dell’eventuale danno creato.
L’assicurazione del libero professionista è un prodotto assicurativo creato in modo specifico per andare incontro alle necessità del lavoratore; la copertura minima è prevista dalla legge, ma le tutele possono essere varie, come ad esempio:
- responsabilità civile contrattuale;
- danni patrimoniali;
- colpa lieve e grave;
- sanzioni fiscali erogate per errore;
- conduzione dello studio, colpe di collaboratori e dipendenti;
- perdita dei documenti e violazione della privacy;
- costi e spese legali;
- diffamazione ed ingiuria;
- retroattività della copertura.
Ovviamente per riuscire a trovare la migliore assicurazione per il libero professionista è necessario fare un confronto tra le varie opzioni disponibili sul mercato, ricordandosi che ci sono alcuni aspetti su cui bisognerebbe porre maggiore attenzione. Non sarebbe una cattiva idea assicurarsi che la polizza comprenda la clausola colpa grave: la sua presenza tutela il professionista nel caso ci siano danni per imprudenza, imperizia, negligenza o inosservanza delle normative; bisogna poi verificare se il massimale è adeguato al tipo di attività e ai rischi che questa comporta; è importante anche che siano presenti le clausole di retroattività e garanzia postuma: la prima copre i danni che sono stati causati anche prima della stipula della polizza, mentre la seconda tutela il professionista per i danni successivi alla fine della sua attività lavorativa; a seconda del tipo di professione bisogna verificare se il contratto prevede la tutela legale: questa può essere proposta con la formula del rimborso delle spese legali oppure con quella che prevede l’appoggio da parte degli avvocati della compagnia; infine un fattore a cui bisogna prestare attenzione è l’ammontare della franchigia, in modo da conoscere quanto bisognerà sborsare di tasca propria in caso di risarcimento. Naturalmente a parità di condizioni il fattore decisivo per la scelta della compagnia e delle polizza non potrà che essere il premio (che viene stabilito in base a diversi aspetti, dalla compagnia scelta al tipo di attività svolta e, soprattutto, ai rischi ad essa collegati).
Assicurazione libero professionista 2024: le migliori polizze infortuni per il lavoro autonomo
Ma andiamo oltre alle coperture previste dalla legge: il professionista per poter svolgere il suo mestiere con la massima serenità deve potersi sentire tranquillo anche per quanto riguarda i rischi legati alla sua persona. E qui si può iniziare a parlare delle polizze infortuni e malattie per i titolari di partita IVA e i lavoratori autonomi in generale. L’assicurazione infortuni si attiva quando si verifica un evento dannoso fortuito (quindi non prevedibile ed esterno dalla sfera di azione dell’assicurato) che causa un danno alla salute del lavoratore autonomo; il danno subito deve essere dimostrabile tramite documentazione medica e deve essere di un’entità tale da determinare un’inabilità permanente o temporanea oppure il decesso dell’assicurato. In altre parole possiamo dire che le polizze infortuni hanno l’obiettivo di mettere al riparo il lavoratore autonomo dalle conseguenze economiche legate all’infortunio: l’assicurazione infatti provvede al rimborso delle spese mediche che vengono sostenute (per i medicinali, l’intervento, la degenza…) e a liquidare un eventuale indennizzo per ogni giorno di lavoro perso a causa del ricovero o del periodo di guarigione dall’infortunio. Nel caso in cui le conseguenze siano particolarmente gravi (ovvero inabilità permanente o addirittura morte) l’assicurazione può risarcire il lavoratore (o i beneficiari da lui indicati) con l’erogazione di un capitale.
A seconda dell’attività che si svolge, per i lavoratori autonomi e i liberi professionisti la sottoscrizione di questo tipo di assicurazione può essere molto interessante, anche perché a differenza dei lavoratori dipendenti non sono coperti da un’assicurazione obbligatoria per gli infortuni sul lavoro. Questo è il motivo per cui sul mercato esistono tante soluzioni assicurative pensate specificamente per determinate categorie professionali (ad esempio per i medici, per gli avvocati, per i consulenti e così via): basta fare una ricerca sul web per rendersi conto di quanto sia vasta l’offerta. Rimane ora da capire quali sono i tipi di polizze tra cui scegliere e quali sono i rischi che possono essere assicurati. In linea generale si può dire che tutte le polizze infortuni per lavoratori autonomi e liberi professionisti tutelano l’assicurato in caso di lesioni fisiche che siano:
- determinabili con un esame medico;
- causate da un evento fortuito o violento ed esterno alla volontà dell’assicurato;
- la cui conseguenza sia un’inabilità temporanea o permanente (ovvero l’impossibilità di svolgere il proprio lavoro) o addirittura la morte.
La frase “evento fortuito o violento ed esterno alla volontà dell’assicurato” può creare un po’ di dubbi a chi la legge; si tratta di una definizione molto ampia e generica: gli infortuni che possono far scattare l’assicurazione possono essere diversi, ma normalmente questo tipo di polizza prevedono la tutela per eventi come le lesioni fisiche derivanti dall’attività lavorativa, gli incidenti stradali e assimilati, le lesioni provocate da fattori esterni (ad esempio l’urto con un macchinario che non è stato azionato dall’assicurato), l’avvelenamento o l’intossicazione causati da sostanze nocive assunte in modo del tutto involontario, le infezioni, i morsi di animali, le punture di insetti. Bisogna poi fare un po’ di chiarezza in merito alle conseguenze che questi infortuni possono causare; di solito vengono raggruppate in tre differenti moduli assicurativi:
Invalidità permanente – è quella condizione in cui l’assicurato a seguito dell’infortunio o della malattia professionale perde in modo definitivo ed irrimediabile la propria capacità lavorativa (in parte o del tutto); il lavoratore che si trova in questa situazione non può più produrre il reddito che gli serve per sostentare se stesso o la sua famiglia: per questo motivo quando si verifica un’eventualità così grave di solito le assicurazioni prevedono l’erogazione di un capitale che permetta al lavoratore autonomo e alla sua famiglia di affrontare con maggiore tranquillità quelle spese che lui non è più in grado di sostenere;
Inabilità temporanea – in questo caso la perdita della capacità lavorativa (che può essere sia parziale che totale) è limitata ad un periodo di tempo; in questo caso l’assicurazione, oltre al rimborso delle spese mediche (spese di cura e ricovero oppure interventi e terapie, oppure entrambi), può prevedere l’erogazione di una diaria giornaliera (la cui entità e il cui periodo di erogazione varia in base al tipo di infortunio e alle condizioni previste dalla polizza) per permettere all’assicurato di affrontare con maggiore tranquillità le conseguenze economiche legate all’impossibilità di lavorare;
Morte – il caso più difficile da affrontare; in un’eventualità del genere la polizza può prevedere la liquidazione di un capitale a favore degli eredi dell’assicurato; in questo modo i familiari del defunto potranno contare su un sostegno economico, è un aspetto da prendere in seria considerazione soprattutto quando il libero professionista o il titolare di partita IVA assicurato è l’unica persona che produce reddito all’interno del nucleo familiare.
Ovviamente le tutele previste dalle polizze infortuni per i liberi professionisti possono essere estese con ulteriori clausole; ci sono ad esempio le garanzie accessorie che allargano la copertura ad altri tipi di infortuni (ad esempio la polizza conducente, la polizza extra professionale o la polizza infortunio in itinere). Bisogna però fare attenzione anche a quelle che sono le cause di esclusione dalla copertura assicurativa contro gli infortuni: ad esempio, se l’infortunio è legato all’abuso di sostanze stupefacenti, alcol o farmaci, oppure alla guida senza i titoli amministrativi prescritti non si può contare sulla tutela assicurativa. Per scegliere qual è l migliore assicurazione infortuni per i liberi professionisti bisogna guardare con molta attenzione tutte queste clausole, ma anche la soglia di franchigia applicata, cioè quella soglia oltre la quale non è previsto il risarcimento: l’assicurazione infatti può prevedere un numero minimo di giorni che non sono coperti in caso di inabilità temporanea oppure una percentuale minima di invalidità permanente sotto la quale non scatta il risarcimento. Poi c’è il premio, che è strettamente collegato al livello di rischio.
Le migliori polizze malattia per liberi professionisti a partita IVA 2024
In Italia i titolari di partita IVA e i freelance godono di una tutela sanitaria nazionale abbastanza limitata se viene confrontata al livello di assistenza di cui possono beneficiare i lavoratori dipendenti. Per questo motivo il lavoratore dovrebbe prendere in seria considerazione l’idea di stipulare una polizza malattia, in modo da non trovarsi impreparato nel caso in cui si verifichino determinati eventi. Sul mercato sono disponibili diversi piani di assistenza sanitaria integrativa studiata appositamente per le partite IVA, gli atipici e il lavoro autonomo in generale, spesso frutto di convenzioni tra associazioni di categoria e i loro partner assicurativi. L’obiettivo di questi prodotti assicurativi è quello di fornire delle tutele che non sono garantite a queste categorie di lavoratori, affiancandole con misure di integrazione del reddito per affrontare al meglio le situazioni meno positive. La quota annua da versare (il premio) varia in base al piano di livello di copertura scelto; tra le prestazioni e i servizi inclusi nell’assistenza sanitaria integrativa possono esserci
- il sussidio in caso di malattia domiciliare e di ricoveri;
- i rimborsi per gli esami di alta diagnostica che vengono eseguiti privatamente;
- il rimborso del ticket per le visite specialistiche, gli esami di laboratorio e il pronto soccorso;
- i sussidi per la gravidanza;
- i sussidi per gli eventi invalidanti;
- il sostegno in caso di perdita dell’autosufficienza;
- l’estensione della tutela ai familiari
Ci sono anche delle polizze che prevedono una Card Salute, che dà la possibilità di beneficiare di sconti presso le strutture sanitarie e parasanitaria che sono convenzionate con la compagnia.
Possiamo quindi individuare tre diversi tipi di assicurazione per liberi professionisti: abbiamo infatti parlato dell’assicurazione professionale, della polizza infortuni e della polizza malattie. Non è sempre facile riuscire ad individuare quali sono le migliori soluzioni in assoluto perché ogni lavoratore autonomo ed ogni titolare di partita IVA ha le sue particolari esigenze: anche se il premio (ovvero il costo dell’assicurazione) è sempre la prima cosa che si va a guardare, i fattori da valutare sono diversi e vanno sempre rapportati a quelle che sono le peculiarità della propria attività e al livello di rischio che questa comporta. L’assicurazione professionale è obbligatoria per determinate categorie di professionisti, mentre le polizze infortuni e malattie sono facoltative e possono essere sottoscritte per svolgere il proprio lavoro con maggiore serenità: i titolari di partita IVA, i lavoratori autonomi, i freelance e gli atipici infatti non godono delle stesse tutele di cui beneficiano i lavoratori dipendenti, soprattutto per quanto riguarda l’assistenza sanitaria. Tra le compagnie più note che offrono prodotti studiati appositamente per chi svolge un lavoro autonomo possiamo citare Allianz, UnipolSai, Metlife, Intesa Sanpaolo Assicura, ma i tratta solo di alcuni esempi; per trovare la soluzioni migliore o più in linea con le proprie esigenze è sempre meglio fare un confronto tra le varie proposte, facendo particolare attenzione a tutti gli aspetti del contratto di cui abbiamo parlato nel corso dell’articolo.