Cosa succede in caso di assicurazione falsa? In questo articolo sono riportate tutte le informazioni relative alle sanzioni previste in caso di essere scoperti in fragranza di questo reato.
Assicurazione falsa: quali sono le sanzioni previste dalla normativa italiana
Ogni proprietario di un mezzo, sia esso un motociclo oppure una vettura, prima di viaggiare su strada deve anzitutto dotarsi di una polizza assicurativa in grado di fornire una tutela in caso di sinistro stradale.
Avere un’assicurazione in corso di validità infatti evita procedimenti più severi, nei quali l’automobilista si troverebbe a dover pagare in modo molto salato le mancanze riscontrate, dunque è sempre consigliabile conoscere l’iter per essere in regola.
In materia assicurativa la normativa italiana è molto severa e richiede ad ogni conducente il possesso almeno di un’Rc base valida.
Ma nel caso in cui si accerti la contraffazione o la falsità della copertura assicurativa, la norma di riferimento del codice della strada è dettata dall’articolo 193.
Purtroppo non è sempre così facile individuare le compagnie false, specialmente nel mare magnum assicurativo online, tuttavia prima di procedere con l’acquisto di una polizza è importantissimo prestare attenzione a qualche accorgimento.
Questo riferimento normativo prevede che chiunque faccia circolare un mezzo senza la necessaria copertura assicurativa, è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 848€ fino a 3939€.
A questa si aggiunge la sanzione che raddoppia se si incorre nella stessa violazione nell’arco di due anni.
Nel caso in cui l’autorità abbia accertato la contraffazione del modulo assicurativo, può fare riferimento anche all’articolo 13, terzo comma, della legge del 24 novembre 1981 n° 689.
L’organo accertatore deve dunque ordinare l’immediata cessazione della circolazione del veicolo, il quale deve essere prelevato e depositato in un luogo che non sia soggetto a pubblico passaggio.
Quando il soggetto possessore del mezzo in questione effettua il pagamento della sanzione in forma ridotta, in relazione all’articolo 202, questo corrisponde al premio per l’assicurazione per almeno sei mesi e fornisce inoltre il pagamento per le spese di prelievo, trasporto e custodia del veicolo che è stato sottoposto a sequestro.
La restituzione del mezzo deve dunque avvenire solamente previa comunicazione al prefetto da parte dell’organo di polizia che ha predisposto il fermo.
L’articolo 4-bis dispone inoltre che il veicolo intestato al conducente sprovvisto di copertura amministrativa oppure in possesso di documentazione falsificata o contraffatta, deve sempre essere confiscato ai sensi dell’articolo 240 del codice penale.
Sempre in relazione al testo normativo inoltre, nei confronti di colui che abbia esposto i documenti falsificati si applica la sanzione della sospensione della patente di guida per un anno come definito all’interno del 213.
Qualora da una violazione delle norme derivino inoltre danni a persone, il giudice deve applicare con la sentenza di condanna le sanzioni amministrative pecuniarie previste dal codice della strada, nonché tutte quelle relative alle accessorie della sospensione o della revoca della patente.
In questa ottica il legislatore si è appellato agli articoli 186 e 187 del codice stradale, prevedendo che in virtù dell’interesse superiore della sicurezza, possono sussistere delle misure straordinarie, quali la sospensione provvisoria della patente di guida anche nei confronti del soggetto che in precedenza del procedimento penale, non è ancora colpevole.
Per quanto riguarda i casi di alterazione del contrassegno assicurativo recentemente è stato depenalizzato, dunque è prevista solamente una sanzione pecuniaria.
Stando a quanto affermato dalla corte di Cassazione Italiana nella sentenza n.11013 del 2016, prima dell’utilizzazione effettiva, la contraffazione è un fatto penalmente irrilevante.
L’illecito inizialmente previsto dall’articolo 485 del codice penale, viene attualmente definito illecito civile, il quale secondo l’articolo 8 comma 1 e 2 del decreto legislativo 15 del 2016 deve essere giudicato dal giudice competente al fine di conoscere l’azione di risarcimento del dannoe lo stesso deve procedere con la decisione di applicazione della sanzione civile pecuniaria al termine del giudizio.
Dall’articolo 485 del codice penale, si capisce che non è sufficiente la contraffazione della scrittura per rientrare nel caso di falsità di una scrittura privata, ma è fondamentale anche l’utilizzo da parte del soggetto creatore oppure di qualcun altro; dunque non basta stampare un certificato falso ma va anche usato per rientrare legalmente nei termini di reato.
Resta tuttavia esclusa l’ipotesi in cui il modulo contrattuale ed il relativo contrassegno derivino a loro volta da reato.
Purtroppo queste situazioni portano dei pesanti risvolti negativi soprattutto per i cittadini che risultano essere delle vittime di sinistri in veicoli sprovvisti di copertura assicurativa.
Il danneggiato in questo frangente anche se ha ragione, finisce per non ottenere alcuna forma di risarcimento, in quanto l’autovettura della controparte non ha stipulato un contratto assicurativo con una delle agenzie che sono regolarmente iscritte al registro Ivass; questo accade perché non c’è la possibilità di poter contare su un indennizzo diretto e nemmeno sulla compagnia inesistente del soggetto della controparte.
Per cercare di arginare il problema, una soluzione potrebbe essere quella di rivolgersi alla concessionaria di servizi pubblici per accedere al fondo di garanzia per le vittime della strada, il quale ha la funzione di risarcire danni alle persone ed alle cose, nei limiti di disponibilità del fondo stesso.
Chi resta vittima della frode deve agire con tempestività in quanto la denuncia deve avvenire appena smascherata la truffa, in caso contrario s’incorre nel rischio di reclusione da sei mesi ad un anno per aver esposto consapevolmente un tagliando contraffatto.
In presenza di documentazione falsa, in alcuni casi il soggetto interessato potrebbe anche essere accusato di reato di ricettazione.
Quindi chi guida una vettura caratterizzata da una polizza falsa rischia il sequestro del veicolo e la sospensione della patente per un tempo fino ad un anno; oltre a tutte le sanzioni amministrative vi sono anche quelle penali.
Quest’ultime riguardano il reato di falso in scrittura privata, come definito dall’articolo 485 del codice penale, nel caso in cui il conducente risulti colpevole di aver falsificato materialmente e personalmente il contrassegno con il rischio di una reclusione da 6 mesi a tre anni ed anche il reato di ricettazione, che sussiste se il conducente risulta colpevole di aver acquistato da terzi la polizza auto falsa in modo consapevole.
In questa situazione il rischio è quello di incorrere in una reclusione che va fino ad otto anni.
I furbetti inoltre farebbero meglio a non pensare nemmeno di guidare sprovvisti di copertura assicurativa, in quanto si va incontro a sanzioni pecuniarie e penali altrettanto salate.
Le truffe di assicurazioni false sul web
Coloro che sono alla ricerca di assicurazioni economiche e facili da stipulare, spesso corrono il rischio di incappare in truffe molto pericolose.
Questo fenomeno purtroppo ha trovato terreno fertile nelle situazioni di difficoltà economica, in quanto il tentativo di coniugare una buona copertura assicurativa, con un sostanzio risparmio, ha portato spesso le persone a rivolgersi a maestri della truffa in questo settore.
La questione si è esacerbata in quanto sempre più persone negli ultimi anni hanno deciso di rivolgere l’attenzione verso agenzie online che offrono prezzi davvero vantaggiosi, se confrontati con le polizze proposte da quelle tradizionali.
Non tutte le proposte presenti nel mercato assicurativo però sono sinonimo di sicurezza ed affidabilità, infatti bisognare stare sempre molto attenti ai raggiri.
Per evitare queste spiacevoli situazioni e guai con la legge è consigliabile anzitutto fare una personale valutazione dei vari preventivi presenti all’interno di internet per trovare le offerte più vantaggiose ed in linea con le proprie esigenze
Questa è la fase più delicata in quanto bisogna fare riferimento solamente ad operatori autorizzarti, ovvero broker o altri addetti specializzati; altro elemento al quale prestare particolare attenzione è il dominio che non deve riportare nell’indirizzo http ma la dicitura https, in quanto la s garantisce un maggiore livello di sicurezza tecnologica.
Le compagnie assicurative operanti in Italia sono riportare all’interno di un elenco online che è pubblico e facilmente consultabile, oppure per uno scrupolo maggiore è altrettanto consigliabile affidarsi al link diretto di IVASS che è l’istituto per la vigilanza sulle assicurazioni.
Affidarsi invece ad intermediari è un modo altrettanto valido per stipulare un contratto assicurativo, ma anche questa via nasconde moltissime insidie.
E’ importante dunque verificare sempre i dati identificativi ed il numero di iscrizione nel registro italiano unico degli intermediari, qual è la sede legale, i recapiti telefonici e tutti gli altri indirizzi che sono funzionali come risoluzione giudiziale delle controversie.
Una delle modalità più usate per truffe assicurative è tramite Whatsapp; non essendo un canale ufficiale e riconosciuto è fondamentale diffidare da tutte le offerte e le promozioni emanate tramite questa app di comunicazione.
Step altrettanto importante che non deve essere sottovalutato è quello della valutazione del contratto assicurativo, che prima di essere firmato deve essere attentamente letto e analizzato; le voci su cui prestare molta attenzione sono quelle dei massimali e delle franchigie.
Il momento del pagamento necessita grande oculatezza perché anche qui la truffa potrebbe nascondersi proprio dietro l’angolo.
Le agenzie reali e riconosciute prevedono dei metodi di pagamento chiari con circuiti tracciati, dunque non sono contemplate tutte le ricariche di carte prepagate come la Postepay o simili ma nemmeno i servizi di trasferimento di denaro, come Western Union e Money Gram.
Il problema è dato dal fatto che queste modalità non permettono successivamente di annullare il pagamento se necessario.
Il processo si conclude con l’invio dei documenti, i quali devono anch’essi essere mandati tramite sistemi riconosciuti come la posta elettronica che rappresenta il metodo più diffuso in Italia.
Molto spesso accade che i clienti scoprono di essere stati truffati con un’assicurazione falsa solamente quando sono coinvolti in un sinistro stradale.
Le persone rischiano di cadere in queste trappole poiché sono fortemente attratte da polizze a prezzi davvero stracciati se confrontati con quelli del mercato assicurativo medio.
Assicurazione falsa: come difendersi dalle truffe
Difendersi dalle truffe è importantissimo, dunque è bene stare attenti ai differenti campanelli d’allarme che possono scattare al momento della stipula contrattuale.
Il primo passo per smascherare delle truffe è quello di consultare il sito Ivass.it nel quale si trovano tutti quanti gli elenchi delle imprese italiane ed estere che hanno l’autorizzazione ad operare nel territorio italiano in materia di assicurazioni Rca.
Per capire se l’assicurazione alla quale si è interessati è realmente iscritta, basterà fare una ricerca rapida ed autonoma su internet, inserendo tutti i dati che sono stati forniti.
Stando a quanto affermato dalla legge italiana, tutti i siti web devono necessariamente esporre i dati esemplificativi dell’impresa, i quali devono essere presentati nel footer, ovvero la parte bassa del sito.
Le informazioni di riferimento sono l’indirizzo della sede legale dell’azienda, il numero di partita IVA e quello di identificazione presso il registro delle imprese, il numero di iscrizione presso il Registro Unico degli intermediari assicurativi, il recapito telefonico, l’indirizzo di posta elettronica certificata, l’indirizzo mail, la data di iscrizione effettiva al registro sia degli intermediari assicurativi che di quelli riassicurativi ed infine l’indicazione che l’intermediario è soggetto periodicamente al controllo da parte di Ivass.
L’istituto per la vigilanza delle assicurazioni è un organo estremamente importante in quanto si occupa di monitorare attentamente il mercato per proteggere tutti i consumatori da tutte le truffe e le scorrettezze; da anni questo ente si batte per mettere in guarda i clienti dallo stipulare delle assicurazioni basandosi solamente sulle offerte telefoniche o quelle esposte via Whatsapp.
Inoltre il consiglio che forniscono gli operatori attivi nell’ente, è quello di controllare sempre che i preventivi siano riferibili a delle imprese effettivamente autorizzate.
Proprio recentemente l’istituto Ivass ha scoperto dei portali web che mettevano in vendita delle assicurazioni false a 5 giorni; ovviamente l’elemento che attraeva maggiormente i malcapitati era il prezzo stracciato e le condizioni davvero vantaggiose.
Inoltre l’Rc auto a cinque giorni è una soluzione assicurativa tra le più ricercate, in quanto strizza l’occhio al risparmio e consente di avere una copertura assicurativa a tempo determinato che è davvero molto utile soprattutto per chi viaggia in modo salturario.
Altra via molto utile per capire se il contratto assicurativo è un falso o meno, è quella di rivolgersi direttamente al sito web chiamato Portale dell’Automobilista; entrando in questa pagina sono riportate diverse voci, tra le quali “servizi online” e poi “Verifica Copertura RCA”.
A questo punto basta procedere inserendo la tipologia di veicolo per la quale si vuole verificare la copertura, aggiungendo poi il tipo di veicolo e la targa; in caso di riscontro positivo si aprirà una nuova pagina contenente tutte le informazioni relative al tipo di polizza ed al nome della compagnia mentre in caso di riscontro negativo verrà recapitato un messaggio riportante la mancata copertura assicurativa.
Spesso invece la falsificazione della polizza assicurativa può essere effettuata in modo davvero maldestro, dunque smascherare il misfatto può risultare davvero semplice: molti correggono la data di scadenza oppure procedono con la modifica di altre informazioni, cancellando semplicemente quelle originali.
Se si è in dubbio è sempre bene rivolgersi direttamente alle autorità competenti, al fine di tutelarsi dal rischio di incappare nel reato di concorso nel reato di falso in scrittura privata.
Quelli precedentemente citati sono i metodi più usati per comprendere se si è dinanzi ad una truffa o meno.
La malavita organizzata spesso agisce anche all’interno di questo settore, infatti alcune assicurazioni false sono messe in circolazione proprio da gruppi a delinquere.
Non soltanto le polizze assicurative, ma anche i tagliandi risultano nel complesso essere delle copie autentiche dunque davvero difficili da distinguere.
Il mercato nero delle assicurazioni in molti casi lavora a stretto contatto con veri e propri tecnici informatici i quali sono in grado di riprodurre in modo certosino l’Rc auto mediante dei mezzi e carta di ottima qualità.
Se si è sicuri di essere in possesso di un’assicurazione falsa, la prima cosa da fare è quella di procedere con la denuncia alle autorità competenti contro l’agenzia falsa oppure l’intermediario che ha proceduto con il falso.
Ovviamente se le procedure sono state fatte online potrebbe risultare complicato risalire ai truffatori, ma è comunque importante procedere quanto prima.
Nel corso degli ultimi anni sono stati scoperti diversi siti web fantasma, che fornivano delle prestazioni assicurative del tutto prive di regolarizzazione.
Saranno le autorità a continuare le indagini per andare infondo alla faccenda.
Successivamente è importante adoperarsi per la stipula di un nuovo contratto regolare che sia in grado di tutelare il mezzo in questione, sempre che sussista ancora la necessità di una copertura assicurativa.
La via migliore per tutelarsi da queste spiacevoli situazioni è quello di rivolgersi solamente a siti ufficiali di compagnie assicurative riconosciute oppure a comparatori di prezzo di polizze, in quanto questi confrontano solamente i preventivi di assicurazioni autentiche e note che sono totalmente senza rischi.
Coloro che si affidano a questi portali inoltre hanno il vantaggio di trovare la soluzione assicurativa migliore, in ordine di prezzo dunque possono anche trovare l’offerta più economica.
Manca la parte più importante ovvero il reato! Chi crea falsi certificati assicurativi reato incorre nella violazione di cui all’art. 482 c.p. che non è il 485 depenalizzato.