L’assicurazione pensionistica è una realtà consolidata ormai da tempo in altre parti del mondo, mentre in Italia, forse a causa della scarsa informazione sull’argomento, c’è ancora un po’ di diffidenza su prodotti di questo tipo. Negli ultimi anni però sempre più italiani si sono interessati alle polizze private ed integrative della loro futura pensione, quindi è opportuno fare il punto della situazione: vediamo cosa cos’è e come funziona un’assicurazione pensionistica, cerchiamo di capire quali sono le migliori polizze del 2024 (anche per i giovani) e scopriamo se dà diritto a qualche detrazione sul 730.
Cos’è e come funziona l’assicurazione pensionistica
Quando si finisce di lavorare e si raggiunge la tanto sognata pensione l’obiettivo di molte persone è quello di godersi al massimo la vita, magari trascorrendo più tempo con la famiglia e dedicandosi ai propri hobby. Può capitare però che l’assegno della pensione pubblica che si riceve sia molto più basso rispetto allo stipendio che si prendeva in precedenza: se il gap pensionistico è elevato diventa difficile mantenere lo stesso tenore di vita e riuscire a realizzare tutti i progetti e i programmi fatti. Per poter contare su delle entrate economiche più elevate anche al termine della propria carriera lavorativa molte persone scelgono di sottoscrivere un’assicurazione pensionistica, uno strumento che di fatto garantisce un’integrazione all’assegno pensionistico che si riceve dall’INPS. Questo tipo di assicurazione opera tramite i fondi pensionistici (che possono essere di varie tipologie): quando si trova ancora nel suo stato di lavoratore attivo il sottoscrittore si impegna a versare una quota mensile al fondo e le somme accantonate (e rivalutate) verranno ricevute in seguito (una volta uscito dal mondo del lavoro) sotto forma di pensione integrativa.
Come abbiamo appena detto, i fondi pensione possono essere di diverse tipologie; esistono infatti:
- i fondi pensione aperti, che sono quelli a cui possono accedere i lavoratori di ogni genere;
- i fondi pensione chiusi, che nascono dagli accordi tra aziende e sindacati e a cui possno accedere solo determinate categorie di lavoratori;
- i piani individuali pensionistici (PIP), che possono essere sottoscritti da ogni lavoratore ed hanno una struttura non molto differente dalle tradizionali assicurazioni sulla vita.
Il tipo di fondo pensione non è l’unica scelta che deve fare chi sceglie di sottoscrivere un’assicurazione pensionistica: bisogna infatti decidere anche la strategia di investimento; questa scelta di solito si basa sull’entità del gap pensionistico (chi vuole ottenere una pensione integrativa più alta di norma è orientato a scegliere strategie un po’ più rischiose che garantiscono un rendimento più alto). Nell’arco dell’investimento è possibile richiedere un anticipo (si può arrivare ad una percentuale del capitale versato solo per determinate motivazioni) e una volta andati in pensione c’è la possibilità di richiedere di ottenere una parte della somma di cui si ha diritto in un’unica tranche (la restante parte del capitale viene corrisposta mensilmente come normale integrazione alla pensione).
Il calcolo della pensione e dei contributi integrativi
Prima di decidere se sottoscrivere un’assicurazione pensionistica o meno è importante avere almeno un’idea di massima su quello che potrà essere l’assegno che si riceverà e, di conseguenza,su quello che sarà il gap pensionistico. Per poter fare un calcolo di massima (ma comunque abbastanza affidabile) è possibile collegarsi al sito dell’INPS ed entrare nella sezione La mia pensione per effettuare una simulazione; ricordiamo che per accedere ai servizi online è necessario disporre del PIN rilasciato dallo stesso istituto previdenziale oppure d una Carta Nazionale dei Servizi o di un’identità SPID. Tra i vari risultati che questo strumento permette di ottenere c’è anche il tasso di sostituzione, ovvero del rapporto tra la prima rata di pensione e l’ultimo stipendio. Se la differenza tra i due valori viene considerata alta, allora quella dell’assicurazione pensionistica è un’idea da prendere in seria considerazione.
Le varie banche e compagnie assicurative che offrono servizi di questo tipo ovviamente consentono di ottenere un preventivo dell’assicurazione pensionistica. In alcuni casi il preventivo si può fare direttamente online: il meccanismo può variare da un istituto all’altro, ma in linea di massima i passaggi sono sempre gli stessi. Prima di tutto bisogna inserire alcuni dati personali come la data di nascita, il tipo di lavoratore, l’anzianità di servizio, il reddito lordo e la stima della crescita della retribuzione; il simulatore mostra il possibile gap previdenziale e sulla base di quello si può determinare la migliore soluzione di previdenza complementare; il calcolo si può fare in base della differenza tra pensione e stipendio (in pratica si stabilisce la rendita integrativa che si vuole ottenere) oppure in base al contributo che si vuole versare; ovviamente bisogna indicare anche il grado di rischio e poi si può procedere con il calcolo.
Per fare un esempio di calcolo sfruttiamo il simulatore disponibile sul sito di Generaliche consente di fare il calcolo del piano individuale pensionistico PIP GeneraFuturo: un uomo di 40 anni (nato il 15 ottobre del 1979) che lavora come dipendente da 15 anni e riceve un reddito lordo annuale di 15.000 euro e che prevede una stima della crescita della retribuzione modesta potrà andare in pensione a 67 anni. Nel suo ultimo ano di lavoro il suo reddito lordo sarà pari a 19.623,14 euro, mentre la pensione annuale lorda ammonterà a 15.223,23 euro: questo significa che il gap pensionistico su base annua sarà di 4.399,91 euro. Si tratta di una cifra abbastanza importante che potrebbe comportare dei cambi nel tenore di vita, ma s può attenuare questa differenza con un0assicurazione pensionistica: se si desidera ricevere una rendita integrativa annua di 3.000 euro (cosa che ridurrebbe il gap a circa 1.4000 euro) e si opta per un profilo di rischio moderato (con una protezione, ma senza rinunciare ai vantaggi legati alla componente azionaria) si dovranno fare versamenti annui per 2.363 euro.
Quali sono le migliori polizze pensionistiche private integrative del 2024 per giovani e non solo?
Sono tantissime le soluzioni offerte dal mercato: scegliere quali sono le migliori polizze private ed integrative non è affatto semplice. I fattori fondamentale da mettere a confronto sono due, ovvero le commissioni e il rendimento, ma sono diversi gli aspetti da considerare. Innanzi tutto bisogna capire se è più conveniente optare per un fondo pensione “classico” o per un piano individuale pensionistico. Nella maggior parte dei casi chi sceglie il fondo pensione decide di accantonarci il TFR (che può essere mantenuto in azienda o, come in questo caso, deviato in altre forme di previdenza privata: è una scelta che può risultare favorevole anche dal punto di vista fiscale sulla liquidazione), ma si può optare anche per il versamento di normali contributi integrativi. Con i PIP, che possono essere sottoscritti da chiunque, si paga un premio fisso rateizzato: spesso questi piani prevedono dei costi abbastanza alti e per diventare conveniente per il lavoratore, l’investimento deve avere una durata abbastanza lunga.
La scelta dell’assicurazione pensionistica dipende anche dall’età del sottoscrittore e dagli anni che gli mancano al raggiungimento della pensione. Chi non è più giovanissimo e non deve aspettare tanti anni (meno di dieci) per arrivare alla pensione ha già un’idea abbastanza certa su quello che gli riserva il futuro, quindi la sottoscrizione di un’assicurazione pensionistica potrebbe anche non essere così importante. Per i giovani e le persone che sono lontane dall’età pensionabile invece la sottoscrizione di questo tipo di assicurazioni è invece caldamente consigliata: le nuove regole di calcolo della pensione pubblica, le continue modifiche al sistema pensionistico, le maggiori incertezze sulla possibilità di sviluppare una carriera sono aspetti che creano più di un dubbio sul futuro. La creazione di una “pensione di scorta” può quindi diventare una sorta di esigenza. Inoltre aderendo da giovani ad un fondo pensione si ha diritto a maggiori vantaggi fiscali (ne parleremo tra qualche riga), si ha più possibilità di beneficiare della flessibilità del fondo stesso (la possibilità di richiedere anticipazioni scatta solamente dopo otto anni di partecipazione) e soprattutto è più facile che con maggiore tempo a disposizione la gestione del capitale sia più efficiente. In linea di massima ai giovani vengono consigliate soluzioni che prevedono una buona presenza di azioni nelle loro composizioni, mentre a chi è più vicino alla pensione viene suggerita la scelta di piani composti per lo più da obbligazioni.
Come abbiamo visto le cose da considerare sono davvero tante ed è praticamente impossibile dire quali sono le migliori polizze integrative in assoluto. La cosa migliore da fare è quella di informarsi il più possibile e fare un confronto tra le varie soluzioni disponibili sul mercato. Basta fare una ricerca sul web per scoprire che tutti i più importanti nomi del mondo assicurativo propongono prodotti di questo tipo; giusto a titolo di esempio citiamo alcune delle assicurazioni pensionistiche offerte dalle compagnie più note:
- Axa – Mia Pensione;
- UnipolSai – Previdenza Futura (PIP), Previdenza FPA (Fondo Pensione Aperto);
- Allianz – Previdenza e Insieme (fondi pensione aperti);
- Intesa Sanpaolo – Vita;
- Generali – GeneraFuturo;
- Zurich – ViPensiono (PIP). Zurich Contribution (fondo pensione aperto per lavoratori dipendenti e liberi professionisti).
Svantaggi, vantaggi fiscali e detrazione 730 dell’assicurazione pensionistica
L’assicurazione pensionistica è un prodotto che presenta alcuni aspetti negativi (il rischio classico dell’investimento, la presenza di costi che possono erodere il rendimento e, in alcuni casi, la rigidità), ma anche diversi vantaggi. Di sicuro un aspetto positivo è rappresentato dalla migliore gestione dei risparmi (non sempre ci decide di fare da solo è in grado di prendere le giuste decisioni), poi bisogna sottolineare la possibilità di scelta tra diversi tipi di rendita (pagamenti mensili, pagamento di una parte del capitale in un’unica soluzione, scelta del beneficiario…), l’impossibilità di pignorare il patrimonio accumulato nelle forme di previdenza integrativa (il capitale può essere utilizzato esclusivamente per il pagamento delle rendite a chi vi ha aderito) e la mancata applicazione dell’imposta di successione delle somme accumulate che passano agli eredi in caso di morte dell’assicurato.
Ma i vantaggi più evidenti sono quelli che riguardano il trattamento fiscale della pensione integrativa. Le somme che vengono versate nei fondi pensione o nei piani individuali pensionistici sono deducibili dal reddito imponibile IRPEF fino ad un massimo di 5.164,57 euro. Entro lo stesso limite c’è la possibilità di dedurre anche i versamenti pensionistici che vengono fatti a favore di altri membri della famiglia che sono fiscalmente a carico dell’assicurato. Anche i rendimenti della gestione finanziaria godono di un trattamento fiscale agevolato: su di essi viene applicata un’aliquota del 20%, inferiore a quel 26% che viene applicato agli altri tipi di rendite finanziarie. Inoltre non si paga l’imposta di bollo e quando si inizierà a percepire la pensione integrativa, su questa verrà applicata un’aliquota IRPEF agevolata del 15%.
Conclusioni sull’assicurazione pensionistica: conviene?
Piccolo riepilogo per chiudere: le assicurazioni pensionistiche sono delle polizze che vengono sottoscritte da quelle persone che non vogliono subire troppo la differenza che ci sarà tra l’ultimo stipendio percepito e l’assegno della pensione pubblica (il tanto famoso gap pensionistico). Durante la sua vita lavorativa l’assicurato versa un premio e quando andrà in pensione riceverà una rendita, frutto non solo dei contributi versati, ma anche della gestione di questo capitale. Le assicurazioni operano tramite i fondi pensione(aperti o chiusi) o tramite i piani individuali pensionistici. Per individuare le migliori polizze bisogna considerare tantissimi fattori: ogni compagnie propone delle soluzioni diverse in termini di costi, rendimenti e strategia di investimento.
La scelta può essere legata anche all’età dell’assicurato e agli anni che gli mancano per andare in pensione: sul mercato è possibile trovare soluzioni studiate appositamente per i giovani ed altre per chi invece è più maturo. È importante conoscere gli svantaggi delle pensioni integrative: tra questi ci sono i rischi dell’investimento, i costi e la poca flessibilità; oltre alla possibilità di poter continuare a mantenere lo stesso tenore di vita anche dopo essere usciti dal mondo del lavoro (che poi sarebbe l’obiettivo principale delle pensioni integrative), tra i vantaggi invece possiamo inserire una migliore gestione dei risparmi, la presenza di più opzioni sul pagamento della rendita e il trattamento fiscale agevolato. Le somme versate come contributi ai fondi pensione o PIP sono deducibili fino a 5.164,57 euro, sul rendimento della gestione finanziaria viene applicata un’aliquota del 20% (anziché il 26%) e per le somme percepite come pensione integrativa è prevista un’aliquota IRPEF agevolata del 15%.